La zia Anna

Qui è tutto un copia-incolla, un magna magna, mi si è ostruita la vena creativa: ora le parole mi mulinellano in testa senza trovare la strada lungo le braccia fino alle dita. Sono costipata. Ma magari !

Ispiro la confidenza, per un qualche oscuro motivo le persone amano confidarsi con me che non amo confidarmi con loro. Non c’è quasi limite al tipo di confidenza che posso raccogliere: dal colore delle unghie al tradimento, dalla comparsa di un’emorroide (sempre e comunque piccolissima che quasi non si vede)  al dettaglio di un “incontro” (in effetti quello insisto io per farmelo raccontare). Serbo tutte queste cose meditandole nel mio cuore, un pò come Maria, che però credo si occupasse d’altro. Ho anche una specializzazione honoris causa in “contesti amorali” per i quali mi si chiede addirittura approvazione e consiglio… sarà buona cosa ?

Anni fa è occorso (ma come scrivo ?) un periodo della mia vita durante il quale venivano a trovarmi a casa diversi maschietti: la cosa aveva generato un pò di disordini in famiglia, sostanzialmente perchè erano più d’uno e si alternavano al mio cospetto con assoluta naturalezza. In seguito ho avuto modo di spiegare ai miei genitori che si trattava dei ragazzi “mollati” di alcune mie amiche, che venivano da me a parlare delle loro ex e a chiedermi consigli su come riconquistarle e/o dimenticarle. Non ho mai capito cosa spingesse queste persone a ritenere che io ne sapessi più di loro, ad ogni modo, mi ero prestata alla parte.

Una sera, dopo l’ennesimo di questi incontri mio papà mi guarda e profetizza: “sei la zia Anna… la zia zitella, che magari non è nemmeno parente… dalla quale van tutti a raccontare i loro guai, ma ci fosse uno che le da due colpi !!” Da allora è tutto un raccogliere confidenze e buttarsi sale alle spalle.

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