Scrivo per rallentare il corso dei miei pensieri, che si accavallano alle emozioni in una burrasca di silenzio.
Scrivo perchè non resti l’idea che non voglio dire le cose, è che non so farlo quando serve. Occorrerà imparare. Nel frattempo scrivo.
Scrivo della mia desolazione, della mia paura, dell’infinita tenerezza di due occhi che attendono risposte da me, totalmente inebetita da troppe sensazioni.
Scrivo lo stupore di trovarmi con una persona che ferma la sua macchina, forse la sua vita x darmi tempo di spiegare cose che non riesco – ancora – a dire.
Scrivo il peso di tutte le colpe che mi sento addosso, degli errori commessi, scrivo perchè non mi conosco.
Mi scrivo.
E poi scrivo a te, cosi diverso da tutti e cosi uguale in certe piccole cose.
Ti scrivo la mia muta richiesta di perdono probabilmente non necessaria, ti scrivo il mio bisogno di lentezza, delicatezza, pazienza. Tutte cose che io non so dare, ma chiedo. E lo so che è tutto sbagliato, ma i tuoi occhi erano giustissimi ed infinita la mia paura di perderli.
Se se se
Un pezzo di strada ancora insieme, vuoi ?