E distilli ad un certo punto la perfetta solitudine, figlia di tanti brutti vizi e riconoscibile da quel senso di definitivo e senza ritorno. Ed è lì, in quell’assenza di mezzi che si fa la differenza: se solo un tuo neurone ancora danza al ritmo della speranza sai che da qualche parte, in qualche tempo, ci può essere una rinascita… esattamente come per le foglie, le gemme, i fiori ed i frutti. Sono terribilmente sola e terribilmente grata, alla vita. Soffro eppure sono grata alla sofferenza. E sono grata a te, a me ed a tutte le primavere.