Non so distinguerti
da nulla che non sia tu e tu sola.
Se nella notte calda di luglio
guardo fuori,
sento il vento stridere
grattando le foglie.
Se in quella notte chiudo gli occhi,
quel vento è salato
e quelle foglie sono mare
che conduce all’oblio dei sensi.
Resto affacciato,
nudo,
bambino,
al buio rischiarato
solo da luci esterne e artificiali
interrotte da righe orizzontali.
Avverto un desiderio di silenzio condiviso.
Muto desiderio
di stare in due alla finestra,
nel vento degli elementi,
senza fiato alcuno o sibilo di voce.
In quel silenzio percepire
cuori e fiotti di sangue ritmico
che pulsa nei suoi tubi vivi,
che ristora e porta nutrimento
e cerca l’anima profonda dentro noi.
Invisibili luci di riverbero,
riflessi per l’anima.
(Maurizio Mollica)