Marco Paolini. Di nuovo. 5 Minuti ci ho messo per raccogliere qualche informazione sul suo lavoro, 2 anni ci ha messo lui a prepararlo. Perchè proporre una coscienza è un lavoraccio. Più facile sarebbe se tutto fosse bianco o nero, giusto o sbagliato. Più facile sarebbe scivolare sopra la storia seguendo la corrente di odio e contro-odio e giudicare, implicitamente. Devo continuamente ringraziare Marco Paolini per la sua assenza di pigrizia, per questo suo costante masticare storie in favore di tutti, per la sua coscienza sociale, che è il termine che mi sono inventata adesso per definire quella cosa che ti fa interessare alla società, ai tuoi simili, a dove tutti andiamo e da dove tutti veniamo. Io non ce l’ho, sono pigra, e ogni volta che Paolini si smazza il lavoro e me lo sbatte in faccia, mi vergogno anche un pò. Però poi ci si abitua a tutto. Ausmerzen. Non ci ho dormito. E non sono nemmeno vagamente vicina a concepire cosa sia stato. Ne sono certa. Mi fa paura pensare che persone come me, influenzabili e poco disposte a porsi domande, siano soggetti “privilegiati” per essere irretiti, orientati, “educati” alle idee di qualcun’altro. Perchè le idee, come dice Paolini, hanno bisogno di gambe, e se le trovano… E se le trovano ? Penso all’importanza del costante confronto, e più ancora del perpetuo imparare. Mi permetto di considerare Ausmerzen una metafora, sono imbarazzante, ma mi permetto. Voglio una vera memoria.
stupendo lo spettacolo di Paolini , davvero onesta e bella la tua riflessione … quella che dovremmo fare tutti.